Nota critica

Questa è la nota critica che accompagnerà l’opera che presenterò al Caffè letterario di Bergamo.

Studio figura “Crocifissione”

Mauro Zucchi conduceva una vita nella piena normalità, apparente normalità, sino a che non esplose una rabbia verso la società che lo circondava così da portalo a cercare nuovi percorsi che fossero in grado di estrinsecare tutto il suo disgusto per l’umanità e le sue avvelenate istituzioni.
Fu naturale per il suo animo creativo rivolgere il proprio interesse all’arte,  una quindicina d’anni fa visitando una mostra sugli impressionisti i quadri di Cèzanne lo affascinarono a tal punto da indurlo ad incominciare a dipingere.
Inizialmente la pittura affiancò la sua attività di arredatore.
Oggi Mauro Zucchi si dedica anima e corpo alla pittura, i suoi dipinti trasudano forza e capacità espressiva, attraverso la loro simbologia costringono l’osservatore alla riflessione sulla nostra società contaminata.
Nel pieno rispetto delle proprie origini la sua pittura sembra non potersi esprimere se non in maniera figurativa così come tradizionali sono i materiali che predilige, olio, gesso, carboncino.
L’opera che qui ci presenta Studio figura “Crocifissione” ci mostra Una figura morbida, sinuosa, dallo sguardo vitreo che si erge al centro dell’opera, come un Cristo crocifisso a metà. La simmetria della figura, suggerita dalla sottile linea chiara dei bottoni della camicia, contrappone due parti in antitesi tra loro: da un lato una mano ad uncino tenta di aggrapparsi a ciò che resta della propria libertà. Dall’altro, Il grosso giaccone scivolato su una sola spalla, tiene desta l’impressione di una effimera normalità, di un’apparenza vitale. Tutto intorno il nero oppressivo, che circonda anche la mano inchiodata, cerca di inghiottire la figura in uno spazio senza tempo.
E così il corpo si trasforma, grazie all’uso di un colore chiaro, pieno, profondo, in un’anima, dalla parte di figura che ancora non giace sotto il duro colpo del martello, ma che non è ancora in grado di librarsi in cielo.
Questo contrapporsi di due parti apparentemente tra loro in antitesi nasce dal continuo interrogarsi sulla società, sulle trasformazioni che il progresso sta imponendo ai rapporti umani, rapporti che sembrano essere sempre meno basati sul piacere che l’amore tra le persone da, ma sembrano basarsi su interessi di tutt’altra natura.
Perché l’uomo d’oggi è cosi privo di valori mentre trabocca di vizzi?
Crocifissione

Crocifissione – Olio su tela – 150×70 – anno 2012

 

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